sabato 16 agosto 2014

Io ci metto la (tua) faccia... e prendo pure gli interessi!

Io ci metto la (tua) faccia... e prendo pure gli interessi!
La filosofia capitalista di chiave di lettura internazionale.
Marketing, nient'altro, privo di un qualsiasi messaggio, proprio come le figure usate per questo commercio, se non quello di sfruttare il prossimo per propri interessi.

Ci sono decine e decine di casi: basti pensare al famosissimo rivoluzionario Che Guevara, anti-capitalista e anti-imperialista, "Che" non avrebbe mai voluto la diffusione della sua immagine attraverso canali dediti al solo consumismo e quindi al guadagno dei "padroni" delle multinazionali. Si è infatti      discusso a lungo sull'uso improprio della sua immagine        raffigurata su magliette vendute in tutto il mondo.                                                                                                                                     Un altro caso che coinvolge l'amato rivoluzionario potrebbe essere  quello di Casapound che rubò il mito dell'estrema sinistra per la propria campagna politica. 

Oppure, passando a tutt'altro ambiente, come all'informazione mediatica  pro palestina/ contro-israele, si potrebbe citare Vittorio Arrigoni, noto attivista senza frontiere che dedicò il suo amore per gli abitanti di Gaza, che vivono con la morte dietro l'angolo, essendo tra due fuochi.

Questa è una pratica adattata anche dai media mainstream di regime. 
Quante volte avete sentito al telegiornale <Era una grande persona, una persona che...>
Si cerca di sfruttare le persone, i loro ideali, la loro popolarità;tutto per acquisire potere.

La pagina facebook "Vittorio Arrigoni", nota per la sua campagna d'informazione contro il conflitto israelo-palestinese, sfrutta appunto il nome di un grande personaggio, emblema della lotta pacifista per la pace in medio-oriente. 

Un po' come le pagine facebook "ALF" che non fanno altro che propagandare ignoranza e razzismo, essendo infatti gestiti da personaggi di estrema destra che hanno tutt'altro in comune con il famosissimo reparto di liberazione sopra citato.

Ciò che quindi condanniamo è la speculazione su certi personaggi e figure, che non hanno minimamente acconsentito ad essere usati, e gettati, per la popolarità di qualcun'altro. Per questo si deve evitare di "parlare a nome di qualcun'altro".

Lasciamo pace ai morti.